Vincono la decima edizione della Cardacrucca, MICHELE BELLUSCHI e MARTINA MENEGOTTO

domenica 26 agosto 2018

CARDACRUCCA STORY - 2013

Rubrica a cura di CHIARA FRANZETTI

CARDACRUCCA: DAL 2013, SPORT E STORIA PER UNA SCUOLA ATLETICA PER I GIOVANI

Vi è mai capitato di voler correre nella storia?

Non una corsa attraverso il tempo sognata quando, da bambini, avremmo voluto salire su una navicella magica pronta a catapultarci nell’antico Egitto al cospetto dei faraoni, per saltare poi a bordo di una caravella di Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America, e finire nel futuro in chissà quale galassia a stringere la mano ad un buffo esserino verde con tre occhi, quattro antenne e una gamba.

No, non così, ma una corsa nel tempo capace di coniugare storia e passione per lo sport; una corsa per toccare con mano quanto studiato, magari a fatica, sui libri di scuola, e capire poi meglio il passato; una corsa per vedere con gli occhi e toccare con mano quanto successo tempo fa e avere così maggior consapevolezza di quello che siamo e che stiamo vivendo oggi.

Bene, una corsa di questo tipo c’è, ed esiste ormai da sei anni grazie alla passione di un gruppo di giovani amici amanti dello sport che prima ha dato vita alla CardAtletica a.s.d., società di atletica leggera con base a Cardano al Campo, in provincia di Varese, e poi si è inventata la CardaCrucca, corsa a piedi in programma domenica 7 ottobre p.v. attraverso il Parco dei Ticino sulle piste di atterraggio usate dall’aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale.

Era il 06.10.2013, una domenica autunnale che poco sapeva di autunno: non il freddo, il vento e la pioggia minacciate fino al giorno prima dalle previsioni, ma una meteo tiepida e clemente ad accogliere le oltre 600 persone iscritte all’edizione pilota della manifestazione; un numero invidiabile per un evento nato quasi per gioco dalla voglia di fare (e da un briciolo di incoscienza) del gruppo CardAtletica.

 “Col senno di poi devo effettivamente riconoscere che siamo stati coraggiosi ad imbarcarci in un’avventura simile”, ricorda oggi Enea Zampini, il giovane presidente della società sportiva che, non lo dice, ma vanta ben cinque titoli italiani in diverse categorie e specialità di atletica leggera. “Ovviamente avevamo elaborato il nostro business plan, ma, come capita in occasione di ogni prima, le incognite erano tante. Ha però sempre avuto la meglio il desiderio di sostenere la nostra scuola di atletica per ragazzi, un polo sportivo dove aiutarli a crescere sotto il profilo agonistico e formarli dal punto di vista umano; il tutto cercando di pesare il meno possibile sulle loro famiglie, sgravandole così dai costi elevati che comporta la pratica di questa attività sportiva. E, a sei anni di distanza, eccoci ancora qua.”

La determinazione, la forza di volontà e le indiscusse capacità degli organizzatori li hanno portati a dar vita ad un appuntamento sportivo ormai immancabile nel panorama lombardo; la bellezza naturale e il sapore storico del territorio in cui si snoda la manifestazione hanno fatto il resto.

Non sono parole di circostanza, ma il percorso gara è davvero idilliaco e unico nel suo genere.

Campo naturale di allenamento di molti runners della zona, la pittoresca via Gaggio nel bosco di Lonate Pozzolo è una strada immersa nel Parco del Ticino che unisce tre mondi diversi.

Quello della natura dello stesso Parco con le sue strade bianche e le sue brughiere, con gli animali selvatici che gironzolano liberi e indisturbati, con i suoi cespugli di erica in fiore proprio in ottobre a formare uno scenario fiabesco che, per coincidenza, riproduce nell’insieme i colori sociali della CardAtletica: il bianco della strada, il verde dei cespugli e il viola del l'erica fiorita.

Quello della storia: quell’area del Parco del Ticino è un vero e proprio museo a cielo aperto per via delle piste di atterraggio usate dall'aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, a fianco delle quali reperti storici e allestimenti a tema fanno bella mostra di sé.

E, infine, quello del paesaggio: l'arrivo della gara è infatti nella scenografica piazzetta di Tornavento, proprio quella della Guerra dei Trent’Anni iniziata nel 1636 tra le truppe del re di Spagna, Duca di Milano, e un esercito francese, alleato dei Piemontesi. Da qui si gode di una mozzafiato che spazia dalle Alpi alla città di Milano, giusto premio dopo le fatiche dell’ultimo km corso lungo il Canale Villoresi e la salita sulla ripida scaletta che dal letto del fiume porta al poggio naturale di Tornavento.

Degli oltre 600 iscritti all’edizione zero cui si sono aggiunti quasi 40 bambini al via della prova loro dedicata, atleti di grande spessore si sono imposti nella gara regina, quella sul tracciato lungo 14,83km corsa da più di 400 atleti.

Al maschile è stato l’ex azzurro Dereje Rabattoni a trionfare in solitaria dopo una fuga iniziata nei primissimi chilometri: con una media di 3’30”/km e un crono finale di 51’58” si è imposto su Alberto Larice (53’37”) e Luca Savoldi (54’36”). L’ultramaratoneta Francesca Marin fa il vuoto dietro di sé: prima classificata in 1:00’01” (4’02”/km di media), si impone con notevole distacco su Valeria Ballan (1:02’43”) e Francesca Barone (1:03’58”).

Il giro corto di 8,8km vede invece imporsi Fabio De Angelis su Andrea Lavazza e Amos Bianchi tra gli uomini, e Maria Luisa Morelli davanti a Elisa Rossini e Albina Rosso tra le donne.

Il 2013 sembra molto lontano per la CardaCrucca che, da allora, di strada ne ha fatta parecchia - come e con che risultati, lo scopriremo a poco a poco. Quello che sembra, ma on è lontano è il prossimo 7 ottobre, data della sesta edizione: non vorrete mica farvi trovare impreparati?

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