Vincono la decima edizione della Cardacrucca, MICHELE BELLUSCHI e MARTINA MENEGOTTO

giovedì 30 agosto 2018

CARDACRUCCA STORY - 2014

Rubrica a cura di CHIARA FRANZETTI

CARDACRUCCA 2014: UN’EDIZIONE TRA LE PIU’ VELOCI IN ASSOLUTO

A volte ritornano; e, nel caso della CardaCrucca, è un piacevole ritorno.

Già, perché se c’è ancora tempo per la sesta edizione di questa manifestazione sportiva in programma domenica 7 ottobre p. v., non è mai troppo tardi per continuare il viaggio nella sua (seppur breve) storia.

Archiviata la prova pilota del 2013 pensata per tastare il polso dei runners con una gara nuova ed innovativa capace di combinare sport, storia e natura, a distanza di un anno torna l’evento autunnale curato con estrema professionalità e precisione dalla CardAtletica a.s.d..

Era domenica, ovviamente, domenica 5 ottobre 2014; ed è forse proprio quello il giorno del compleanno ufficiale della corsa cardanese; una corsa che dura sì poche ore – il tempo di attraversare il Parco del Ticino, dar fondo a tutte le forze per affrontare la scalinata finale fino alla piazzetta di Tornavento, e assistere alle premiazioni conclusive gustando le prelibatezze del ricco ristoro, ma che impegna per diversi mesi la macchina dell’organizzazione guidata da Enea Zampini, presidente della giovane realtà sportiva della provincia di Varese.

 “Con l’edizione numero zero ci siamo messi alla prova consapevoli delle difficoltà e dei rischi che ci saremmo trovati ad affrontare”, racconta proprio Enea mentre vaga con la mente addirittura all’estate di due anni prima quando, colpa di caldo e afa, si è ritrovato con degli amici ad allenarsi lungo le strade bianche ora teatro della CardaCrucca. “Sarà stato il fresco della zona immersa nel Parco del Ticino con i suoi odori, rumori e colori; sarà stato il paesaggio mozzafiato cui si assiste dalla piazzetta di Tornavento; saranno stati i sentieri sui quali stavamo correndo, un tempo piste di decollo e atterraggio degli aerei tedeschi impegnati nella Seconda Guerra Mondiale. Insomma, sarà stato tutto questo, ma è bastato poco per imbarcarci in questa avventura avviata con l’intento di raccogliere fondi per la nostra locale scuola atletica volta a formare i ragazzi sia sportivamente che umanamente.”

E tanto entusiasmo è stato premiato: quasi mille infatti gli atleti che, suddivisi nelle tre prove in programma, hanno animato l’edizione 2014 della CardaCrucca.

I primi al via in una giornata dai tratti non particolarmente autunnali sono stati, come l’anno precedente, poco meno di 40 bambini impegnati nella MiniPodistica: folla numerosa e grande tifo sia lungo il percorso, sia al traguardo per una prova chiusa da una splendida MiniAtleta di pochi anni accompagnata dalla mamma.

Rotto il ghiaccio dai più piccoli, il gioco si è fatto più duro e impegnativo con gli adulti suddivisi in due gruppi: più di 300 alla partenza del giro corto di 8,8km, poco più di 600 quelli al via della prova regina lunga 15km.

Diversi gli sviluppi delle due prove, unite però da una piacevole sorpresa all’altezza del terzo chilometro dove un duo di musicisti ha alleviato le fatiche di tutti gli atleti salutandoli con musica jazz e blues.

Per quanto riguarda il cross corto, i due vincitori della prova maschile e femminile non si sono risparmiati: hanno dato tutto quel che potevano e lo sforzo è stato premiato, considerando che i loro crono sono ancora oggi le migliori prestazioni assolute sulla distanza della manifestazione. Con una media di 3’24”/km è Amos Bianchi a salire sul gradino più alto del podio chiudendo la prova in 29’48”; alle sue spalle Mattia Grammatico in 30’44” (terza migliore prestazione assoluta), e Nicolò Landoni in 31’38”. Sul versante femminile, il podio di questa edizione è quello delle migliori prestazioni assolute della versione corta della CardaCrucca: la medaglia d’oro va a Elena Begnis che chiude in 33’46” con una media di 3’51”/km; argento invece per Chiara Quartesan, seconda in 35’42” (4’04/km) e bronzo per Francesca Barone, terza in 36’00” (4’06”/km).

E’ una gara agguerrita fino all’ultimo chilometro quella sul percorso più lungo; una gara che vede ancora al via il vincitore dell’edizione numero zero che questa volta non riesce però a ripetersi pur agguantando il gradino più basso del podio: Dereje Rabattoni si deve infatti accontentare della terza piazza chiudendo in 54’22”; davanti a lui, è stata grande bagarre tanto che non sono molti i secondi che suddividono la medaglia d’oro da quella d’argento: tra i due futuri portacolori della CardAtletica alla fine ha la meglio Ferdinando Mignani, primo in 52’03”, su Antonio Vasi che ha ceduto solo nel finale tagliando il traguardo in 52’30”. Tutt’altra storia invece tra le quote rosa: fa letteralmente il vuoto dietro di sé Sabina Ambrosetti, prima in 59’23” con una media di 4’00”/km – non è un caso che il suo sia ancora oggi il crono migliore della manifestazione. Bisogna aspettare più di tre minuti prima di veder spuntare la seconda classificata, Paola Zaghi, che chiude in 1:02’50”, davanti a Elisabetta Di Gregorio, terza in 1:03’07”.

Le curiosità e le domande sulla prima vera edizione della CardaCrucca sono ancora tante; ma Enea è già sparito: come anticipato, la macchina organizzativa gira già a pieno regime. Non resta quindi che iscriversi e correre domenica 7 ottobre per fermarlo e chiedergli direttamente quel che si vuole sapere.

domenica 26 agosto 2018

CARDACRUCCA STORY - 2013

Rubrica a cura di CHIARA FRANZETTI

CARDACRUCCA: DAL 2013, SPORT E STORIA PER UNA SCUOLA ATLETICA PER I GIOVANI

Vi è mai capitato di voler correre nella storia?

Non una corsa attraverso il tempo sognata quando, da bambini, avremmo voluto salire su una navicella magica pronta a catapultarci nell’antico Egitto al cospetto dei faraoni, per saltare poi a bordo di una caravella di Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America, e finire nel futuro in chissà quale galassia a stringere la mano ad un buffo esserino verde con tre occhi, quattro antenne e una gamba.

No, non così, ma una corsa nel tempo capace di coniugare storia e passione per lo sport; una corsa per toccare con mano quanto studiato, magari a fatica, sui libri di scuola, e capire poi meglio il passato; una corsa per vedere con gli occhi e toccare con mano quanto successo tempo fa e avere così maggior consapevolezza di quello che siamo e che stiamo vivendo oggi.

Bene, una corsa di questo tipo c’è, ed esiste ormai da sei anni grazie alla passione di un gruppo di giovani amici amanti dello sport che prima ha dato vita alla CardAtletica a.s.d., società di atletica leggera con base a Cardano al Campo, in provincia di Varese, e poi si è inventata la CardaCrucca, corsa a piedi in programma domenica 7 ottobre p.v. attraverso il Parco dei Ticino sulle piste di atterraggio usate dall’aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale.

Era il 06.10.2013, una domenica autunnale che poco sapeva di autunno: non il freddo, il vento e la pioggia minacciate fino al giorno prima dalle previsioni, ma una meteo tiepida e clemente ad accogliere le oltre 600 persone iscritte all’edizione pilota della manifestazione; un numero invidiabile per un evento nato quasi per gioco dalla voglia di fare (e da un briciolo di incoscienza) del gruppo CardAtletica.

 “Col senno di poi devo effettivamente riconoscere che siamo stati coraggiosi ad imbarcarci in un’avventura simile”, ricorda oggi Enea Zampini, il giovane presidente della società sportiva che, non lo dice, ma vanta ben cinque titoli italiani in diverse categorie e specialità di atletica leggera. “Ovviamente avevamo elaborato il nostro business plan, ma, come capita in occasione di ogni prima, le incognite erano tante. Ha però sempre avuto la meglio il desiderio di sostenere la nostra scuola di atletica per ragazzi, un polo sportivo dove aiutarli a crescere sotto il profilo agonistico e formarli dal punto di vista umano; il tutto cercando di pesare il meno possibile sulle loro famiglie, sgravandole così dai costi elevati che comporta la pratica di questa attività sportiva. E, a sei anni di distanza, eccoci ancora qua.”

La determinazione, la forza di volontà e le indiscusse capacità degli organizzatori li hanno portati a dar vita ad un appuntamento sportivo ormai immancabile nel panorama lombardo; la bellezza naturale e il sapore storico del territorio in cui si snoda la manifestazione hanno fatto il resto.

Non sono parole di circostanza, ma il percorso gara è davvero idilliaco e unico nel suo genere.

Campo naturale di allenamento di molti runners della zona, la pittoresca via Gaggio nel bosco di Lonate Pozzolo è una strada immersa nel Parco del Ticino che unisce tre mondi diversi.

Quello della natura dello stesso Parco con le sue strade bianche e le sue brughiere, con gli animali selvatici che gironzolano liberi e indisturbati, con i suoi cespugli di erica in fiore proprio in ottobre a formare uno scenario fiabesco che, per coincidenza, riproduce nell’insieme i colori sociali della CardAtletica: il bianco della strada, il verde dei cespugli e il viola del l'erica fiorita.

Quello della storia: quell’area del Parco del Ticino è un vero e proprio museo a cielo aperto per via delle piste di atterraggio usate dall'aviazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, a fianco delle quali reperti storici e allestimenti a tema fanno bella mostra di sé.

E, infine, quello del paesaggio: l'arrivo della gara è infatti nella scenografica piazzetta di Tornavento, proprio quella della Guerra dei Trent’Anni iniziata nel 1636 tra le truppe del re di Spagna, Duca di Milano, e un esercito francese, alleato dei Piemontesi. Da qui si gode di una mozzafiato che spazia dalle Alpi alla città di Milano, giusto premio dopo le fatiche dell’ultimo km corso lungo il Canale Villoresi e la salita sulla ripida scaletta che dal letto del fiume porta al poggio naturale di Tornavento.

Degli oltre 600 iscritti all’edizione zero cui si sono aggiunti quasi 40 bambini al via della prova loro dedicata, atleti di grande spessore si sono imposti nella gara regina, quella sul tracciato lungo 14,83km corsa da più di 400 atleti.

Al maschile è stato l’ex azzurro Dereje Rabattoni a trionfare in solitaria dopo una fuga iniziata nei primissimi chilometri: con una media di 3’30”/km e un crono finale di 51’58” si è imposto su Alberto Larice (53’37”) e Luca Savoldi (54’36”). L’ultramaratoneta Francesca Marin fa il vuoto dietro di sé: prima classificata in 1:00’01” (4’02”/km di media), si impone con notevole distacco su Valeria Ballan (1:02’43”) e Francesca Barone (1:03’58”).

Il giro corto di 8,8km vede invece imporsi Fabio De Angelis su Andrea Lavazza e Amos Bianchi tra gli uomini, e Maria Luisa Morelli davanti a Elisa Rossini e Albina Rosso tra le donne.

Il 2013 sembra molto lontano per la CardaCrucca che, da allora, di strada ne ha fatta parecchia - come e con che risultati, lo scopriremo a poco a poco. Quello che sembra, ma on è lontano è il prossimo 7 ottobre, data della sesta edizione: non vorrete mica farvi trovare impreparati?